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Tutti abbiamo sognato almeno una volta di grattare un biglietto fortunato o di indovinare i numeri della lotteria così da cambiare vita, ma il risultato, si pensa sempre sia tutto merito della fortuna. Ma sarà davvero così? Questa ricerca della buona sorte ha contribuito all’enorme successo che i casinò hanno ottenuto nel corso del tempo e che hanno consentito ai recensori di casinò online migliori di appassionarsi a questo mondo.

Coloro che hanno sperimentato il gioco d’azzardo, indipentemente che sia nei più comuni bar tra qualche slot machine o all’interno di casinò veri e propri, si saranno chiesti quante probabilità vi fossero per una vincita grande o piccola e se effettivamente, nei casinò, il banco vincesse sempre.

Questo quesito si pensa esclusivo dei giocatori, eppure, molti matematici hanno preso in mano la domanda nel tentativo di riuscire a trovare una risposta concreta che potesse confermare o meno il dubbio.

La fortuna va’ quindi davvero messa in discussione a favore di un esito matematico inevitabile?

Questione di statistica

Nel gioco d’azzardo, è possibile individuare una chiara distinzione tra la buona sorte e il vantaggio statistico vero e proprio che il casinò, con i suoi banchi, tende ad avere sui giocatori nel lungo periodo.

Conosciamo tutti i famosi giochi come la roulette o il blackjack, e sappiamo tutti come spesso il banco abbia vinto senza però saper dare una spiegazione realistica all’esito, di fatti, quasi si tende a pensare che la fortuna possa trasformarsi in sfortuna qualora si perda ma nella maggioranza dei casi, la perdita è il risultato di una probabilità statistica ben pensata che favorisce il guadagno della casa.

Qualsiasi partita di blackjack, quindi, per natura del gioco, tenderà a favorire la vittoria del banco piuttosto che quella del giocatore. Lo stesso vale per la roulette. Infatti, nonostante sia vero che la roulette offre ai giocatori maggiori probabilità di vincita, sempre di probabilità si tratta, e in questo caso il vantaggio concreto del banco è la frequenza con cui i giocatori possono perdere le scommesse. Questo valore, calcolare in percentuale, si applica ad ogni gioco presente nei casinò, in alcuni ad esempio, il vantaggio è inferiore ma il risultato non cambia: la casa guadagnerà sempre.

La roulette è un gioco molto interessante a livello matematico, infatti, grazie ad una pallina lanciata su una ruota numerata, i giocatori scommettono su quale cifra o combinazione di numeri questa si fermerà. La versione statunitense della ruota presenta anche un “doppio zero”.

Ed è proprio sul “singolo zero” della ruota europea e del “doppio zero” americano che il banco ottiene un vantaggio. Ad esempio, nella ruota europea i numeri presenti vanno da 0 a 36 ma il giocatore avrà sempre la probabilità di vincita di 1 su 37 proprio a causa dello zero. Tuttavia, il pagamento per una scommessa vincente è solitamente di 35 volte la puntata, ottenendo così di media una perdita per unità ogni 37 unità scommesse.

Questo calcolo (1/37 ≈ 2.70%) permette, infatti, alla casa di guadagnare di più nel lungo termine rispetto alla perdita di una vincita occasionale che viene pagata ai giocatori. Ee qualcuno volesse quindi trarre profitto dal gioco della roulette dovrebbe giocare il meno possibile poiché la roulette è destinata, con le sue probabilità, a far perdere di più, più a lungo si gioca.

Ovviamente, quando si parla di casinò, la fortuna viene sempre messa in discussione, specialmente nel caso dei giocatori più esperti che, grazie alla loro esperienza, riescono a mettere in atto delle strategie di vincita spesso non correlate alla buona sorte, ma che grazie a dei calcoli ben pensati ottengono maggiori probabilità di successo.

Questo tipo di strategie però vengono a meno nel sopracitato blackjack, dove il banco ha un vantaggio strategico molto alto, infatti, i giocatori devono prendere decisioni prima che il banco stesso giochi la sua mano completa. In questo gioco il fattore di rischio è elevato, e se il giocatore supera il punteggio di 21, la perdita è automatica indipendentemente dal risultato del banco.

Oltre al grosso fattore di rischio riguardante le decisioni, il blackjack, pone anche rigorose regole inerenti a quando il giocatore deve pescare o stare, impedendo così di poter attuare una strategia vincente.

Qui il successo a lungo termine della casa è dato proprio dalla vincita automatica del banco anche qualora il banco e il giocatore superassero il punteggio di 21, contribuendo così ad un vantaggio statistico nel corso del tempo.

Avendo preso in considerazione i rischi sia del blackjack che della roulette, si potrebbe pensare che il banco abbia la vincita quasi assicurata, ma la fortuna può giocare un ruolo chiave nel determinare il risultato finale.

Sebbene, infatti, i calcoli favoriscano il banco vi sono altri fattori che contribuiscono al successo della giocata, come ad esempio la distribuzione delle carte o la posizione della pallina nella roulette, permettendo così all’elemento della casualità di regalare sia vincite inaspettate che sconfitte.

In conclusione, possiamo notare come il banco abbia un vantaggio significativo nel lungo termine, ma che sicuramente non può vincere contro la fortuna del giocatore, e che il gioco garantisce maggiori probabilità di vincita nel breve termine.

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Quando pensiamo al meteo ci viene naturale credere che durante l’estate faccia sempre caldo e, ovviamente, che l’inverno sia sempre freddo. Negli ultimi anni, però, numerosi eventi climatici hanno messo in discussione ciò che si riteneva essere ovvio e le persone hanno iniziato a temere il meteo e le conseguenze dei suoi repentini cambiamenti.

Il meteo è, ormai, spesso imprevedibile e con i suoi stravolgimenti ha portato molte volte con sé numerosi danni sia per l’uomo che per la natura stessa, obbligandoci così a riflettere sull’impatto che ognuno di noi sta avendo nei confronti dell’ambiente; l’estate può, infatti, incendiare per giorni i boschi e l’inverno può divenire così caldo da impedire la formazione della neve sulle montagne.

Tutta colpa dei media?

Nel corso degli ultimi anni si è potuto constatare quanto la temperatura si sia alzata, soprattutto nei mesi più freddi, ma vi sono ancora alcune persone convinte che sia tutto frutto della esagerazione pubblica e, quindi, anche dei media. Ma se fosse tutto davvero pura fantasia o il risultato di un terrorismo psicologico di massa, come mai in Italia ad ottobre si è potuto fare un tuffo nel mare con le temperature d’inizio estate?

Per il belpaese, il 2023 è stato al secondo posto tra gli anni più caldi di sempre, segnando un’annata nera per l’agricoltura, ma non solo. Il caldo ha infatti avuto un impatto decisivo nell’innescare le tragiche alluvioni colpevoli della distruzione sia di paesi che di vite.

Il grave maltempo che ha sconvolto il Paese è, infatti, il risultato della siccità lampo che ha colpito tutta la nazione nei mesi estivi. La situazione creatasi in estate ha fatto sì che il terreno diventasse così arido e impermeabile che, con i primi cambi meteorologici, si è creato un devastante effetto a catena di disastri. In poche ore, le vite di numerose famiglie sono divenute un incubo; hanno perso la propria casa, i propri animali e oggetti di valore sentimentale. Il frutto di tante fatiche è stato inghiottito dall’acqua. Intere città sono state sommerse dal devastante impatto della pioggia e, tra fango e vittime, l’Emilia-Romagna ha vissuto una drammatica realtà, che purtroppo, si è andata ad aggiungere ai già 73 eventi estremi che la crisi climatica si è portata con sé da inizio 2023 solamente in Italia.

Non solo l’Emilia-Romagna, infatti, anche la Lombardia e la Sardegna sono state duramente colpite dalla crisi, e in tutto questo, moltissimi si sono domandati come mai la prevenzione di questi disastri sia stata così scarsa e perchè non si fosse potuto fare di più per evitare gli innumerevoli danni.

Secondo i dati dell’ISPRA, il 94% del territorio italiano è a rischio dissesto idrogeologico, e quindi, essendo a conoscenza di tali dati si penserebbe che il Paese sia ben preparato nei casi di pericolo riguardanti le piogge, ma così non è. I costi per la gestione delle emergenze superano, purtroppo, i soldi impiegati per la prevenzione che ammontano solamente ad un settimo del costo speso per la gestione delle crisi, e in tutto questo, il Governo Meloni ha anche scelto di dimezzare le cifre destinate al contrasto del dissesto idrogeologico.

Solamente in Toscana, il 2 novembre 2023, è piovuta in poche ore tutta l’acqua che avrebbe dovuto scaricarsi in un mese sul territorio, comportando numerosi disagi per la regione, e sicuramente, questo è un motivo di allarme per quanto riguarda la crisi climatica ma è anche un segnale che i mezzi impiegati nella prevenzione e nella tutela dei cittadini avrebbe bisogno di un miglioramento immediato. Una cosa che però potrebbe non risultare tanto ovvia è: come è che il riscaldamento globale sta dietro alle piogge torrenziali degli ultimi mesi?

Il riscaldamento globale è il maggior contribuente all’accumulo di umidità nell’atmosfera, infatti, causando un aumento notevole del rischio di precipitazioni intense, e se l’Italia continuerà a sfiorare le temperature da record del 2023 nei suoi mesi estivi, in futuro il Paese sarà sicuramente minacciato da altri danni meteorologici. La stretta correlazione tra alluvioni e crisi climatica sottolinea, infatti, l’importanza di affrontare questa emergenza attraverso azioni preventive e mitigate nel corso del tempo. Troviamo tra queste la gestione sostenibile delle risorse idriche con la protezione delle aree vulnerabili, una delle chiavi per un domani più consapevole ed uno stile di vita più sicuro.

Quando si pensa al futuro e ai danni che la crisi climatica comporterà, si tende a ragionare in termini ben distanti dal nostro presente, eppure, noi stiamo già vivendo l’emergenza come risultato dell’incoscienza di chi ha ignorato a lungo i segnali che il pianeta stava mandando molti anni fa: la crisi climatica è già in corso, e tante generazioni la vivranno per moltissimi anni. Questa emergenza richiede una responsabilità collettiva per plasmare un futuro migliore: ognuno di noi è partecipe del domani, e ognuno di noi può fare la differenza nel promuovere e sostenere le politiche ambientali e l’efficienza energetica in modo da poter godere di un ambiente più sano e sostenibile.